Ecco, parlo di me; mi chiamo Vinicio Vasta, tralasciando l'infanzia, altrimenti potrei scrivere una serie di libri, parlo di me dal periodo in cui ricordo iniziò la mia passione per il mare, e in particolare per la vela e per l'apnea. Parlo riferendomi al mare e non all'elemento liquido perché già dall'età di 6 anni passavo, una buona parte della settimana a nuotare in piscina, abitudine che poi non ho più perso, ma tornando al mare la passione mi catturò quando avevo circa 12 anni; non smetterò mai di ringraziare i miei genitori perché senza di loro probabilmente non sarei qui a fare tutto ciò che faccio in mare, sopra e sotto. In quel periodo i miei comprarono un piccolo appartamento al mare e mio padre che era già in pensione, visto che una volta ci si poteva andare poco dopo i 50 anni, passava i 4 mesi delle mie vacanze della scuola, al mare, ed io ovviamente anche. Per non vedermi sulla spiaggia a dare la caccia ai granchi tutto il giorno o forse per potersi godere le vacanze mi chiese se magari mi sarebbe potuto piacere fare un corso di vela, e da quel giorno ho iniziato a fare del mare la mia vita, sopra e sotto; probabilmente era DNA di famiglia perché riguardo al mare sopra e sotto mio padre c'era già passato: gli anni della guerra se li fece in marina, per metà sopra una nave da guerra e per l'altra metà sotto il mare dentro un sottomarino. Visto che avevo anche la passione di seguire mio padre sott'acqua quando andava a prender cozze o ostriche e in quegli anni il mare era veramente pulito, cominciò quindi da allora il binomio vela e apnea; mi feci tutte le estati su uno strale che era una barca di 5 metri che nelle regate rientrava nella categoria dei 470, barche molto reattive ed impegnative ma che davano un mare di soddisfazioni con ogni tipo di mare. Finito il periodo della scuola, dopo il diploma, l'avventura della barca a vela e dell'apnea continuò, e in meglio, visto che dalla stagione dopo ero già all'isola d'Elba da maggio a ottobre a fare l'istruttore di vela; 6 mesi, tutti i giorni in mare, e se non c'era vento ero in mare lo stesso a fare apnea e così anche le estati seguenti; oltre tutto in quegli anni c'era Jacques Mayol, uno dei miei miti, anche se sinceramente lo vidi poche volte, ma l'idea che c'era lui che scendeva a quelle profondità nella baia di fianco mi piaceva.

Negli anni ho continuato a coltivare la mia passione per l'apnea e la vela fino a prender la patente nautica e comprarmi una barca e diventando istruttore di Apnea Academy, entrare a far parte dello staff di istruttori di Umberto Pelizzari durante i vari stage da lui tenuti e arrivare a realizzare un sogno, fare della passione della mia vita un lavoro. Riguardo a Umberto ho un aneddoto che mi torna sempre in mente: anni fa stavo andando a Formentera ed ero al terminal dell'aeroporto di Madrid per l'imbarco e avevo in mano le mie pinne, ero girato di spalle e anche se lui è più alto di me e non ci somigliamo uno spagnolo si avvicinò e mi chiese se ero Umberto, gli dissi magari e chissà come glielo tradussi, ma comunque poi mi dimenticai di quel fatto, fino al settembre 2007 in cui ripensai a quel giorno di tanti anni prima; ero allo stesso imbarco nel terminal di Madrid con Umberto, e stavamo andando io e lui a fare uno stage a Formentera. Randy Pausch disse: se insegui un sogno, allora i sogni vengono da te; nulla di più vero. Qualcuno ha scritto che liberi si diventa, non si nasce, e un po' sono d'accordo anche se sicuramente ci vuole oltre al coraggio per fare questo tipo di scelta anche una piccola dose di fortuna. Se dovessi continuare a parlare di me potrei davvero scrivere un libro ma direi che è meglio fare altre cose, per esempio navigare e andare sott'acqua, perché non dimentico mai di vivere come se dovessi morire domani, e di imparare come se per caso dovessi poi vivere per sempre.